My Trip

Tripoli, a modo mio.

Tuesday, June 27, 2006

Chiuso per ferie



Si riparte. Che dire? Che mi si è rotta defitivamente la macchina fotografica, per esempio. Pare che qualche stronzo di granellino di sabbia di troppo si sia infilato dove non doveva col risultato che... non si accende più, o meglio non si spegne più, chalàs, finita.

Nel frattempo ho visto bene di nascondere il fatto all'EDG perchè mi darebbe della cialtrona irresponsabile e, soprattutto mi riterrebbe del tutto inadeguata per il passaggio di categoria (Reflex digitale). Già me lo figuro: "Tu non sei fatta per le robe delicate" . Se poi scopre che ho perso tempo col blog invece di preparare i bagagli, che non ho prodotto alcuna lista (di qualsiasi genere, basta che sia una lista) e che stasera abbiano un'altra festa, allora sono rovinata.


A parte questo, è stato un periodo massacrante, thè, caffè, feste, gozzovigli di tutti i generi, party per chi parte, party per chi arriva...un bordello, sono stanchissima e ciccionissima, diciamolo.

BabyM si è svegliato alquanto inverso, devo andare.

Buone vacanze

Monday, June 12, 2006

Art exhibition

Venerdì scorso, Maria Rita Degiorgio ci ha accolti nel vecchio consolato francese per presentarci la mostra "Sand - Water - Fire - Air". Tre gli artisti autori del progetto: Maria Rita Degiorgio - pittrice e scultrice, Hadia Gana - ceramista e Loay Burwaysand - architetto.

Premessa: il mio amore per l'arte contemporanea è nato quando avevo 16 anni e dopo aver finito il mio turno di chambermaid al Grafton hotel di Londra, mi purificavo l'anima in quella che un tempo era l'unica e sola Tate Gallery. E' un amore essenzialmente fisico, di pancia e di cuore, quindi inevitabilmente intimo.

La premessa per spiegare la mia irritazione quando la mia amica Rita mi ha comunicato che uno degli artisti ci avrebbe accompagnato durante la visita alla mostra. Ora, l'arte contemporanea è un sublime mezzo di espressione che dona una tale libertà alla creatività umana da spogliarla e spolparla oltre ongi limite. Questa libertà infinita, mentre ti mette al riparo dall'appartenenza ad un genere e dalla mediocrità della tecnica, ti sputa in faccia l'artista che sei, o non sei. Beh, Maria Rita Degiorgio lo è.

Le sculture in legno sono meravigliose, peccato che alle 7 di sera, indoor, sia stato impossibile fare una fotografia minimamente decente. Se ne è discusso anche con Maria Rita della difficoltà di riprodurre, soprattutto la scultura, su catalogo.

Oltre a Maria Rita esponeva anche Hadia Gana, (vedi foto) che definirla ceramista è un insulto. I sassi della foto sono ceramiche leggerissime arricchite con tecniche serigrafiche e incisioni ed imbottite di campanellini. Devo andarla assolutamente a trovare in laboratorio per capire come fa. Il terzo artista, Loay, esponeva all'esterno del piano superiore dei ricami di ferro pieni di suggestione.

Ho lasciato il cuore sulla scultura "Giano", ora il mio cuore inizierà la sua battaglia con la testa dell'EDG....

Sunday, June 04, 2006

Ricetta di felicità


Gli ingredienti di questa ricetta sono solo due e pure facili da reperire: un'amica libica e un pomeriggio libero. In caso di difficoltà a reperire il primo ingrediente, si può tranquillamente suonare il campanello alle nostre vicine marocchine, tunisine, egiziane, iraniane, irachene, insomma arabe, tanto per essere chiari. Se poi una ha dei problemi, sonocazzisuoi.

Giovedì scorso ero in preda al magone, ero li con le lacrime pronte, quelle di pancia, non quelle di testa, quelle che quando ti vengono non te le leva nessuno, quando mi chiama Mohammed per chiedermi se voglio imparare a fare il couscous di carne o di pesce. Di pesceeee, Mo.

Arrivo a casa di Samia alle quattro, con BabyM supereccitato all'idea di passare il pomeriggio con Naceur, Sahel e Raghed.
Il profumo del "camunhot" che mi accoglie comincia all'istante a stemperare quelle lacrime testarde. Un pò in arabo, un pò in inglese, un pò a gesti, Samia comincia a spiegarmi e mostrarmi tutte le fasi della preparazione. Io diligente prendo appunti, Sara impietosamente li controlla ed attacca a ridere, sigh! Di scrivere qui la ricetta non se ne parla nemmeno, chè cucinare è stato solo un pretesto. Si voleva stare insieme Samia ed io, per interrogarci sui nostri mondi apparentemente così distanti, intimamente così vicini, almeno per noi.

Dopo due ore a spadellare avevamo preparato il couscous di pesce (sul nome del pesce utilizzato c'è stata una discussione: per Samia era il Kalb El Bahar o cane del mare, per Mo, una volgarissoima cernia, io propendo per il cane..) ed un'insalata di gamberetti, pomodori, cipolle ed aceto balsamico di Modena. In men che non si dica abbiamo caricato in macchina pentole e bambini e siamo andati a mangiare alla fattoria. In realtà non è una fattoria, ma una casa in campagna, visto che gli unici animali presenti erano Mo e l'EDG...

L'atmosfera era rilassata, come al solito. Abbiamo mangiato le more di gelso, raccolto la nanà per il the, bruciato i popcorn e fatto un incredibile gara con le cariole!!!

Quelli della foto sono BabyM e Raghed durante una pausa. La foto, di sera, col flash, faceva schifo, ma il soggetto era talmente bello che ho speso due ore a cazzaggiare con photoshop..

Dimenticavo, la tristezza di quel giorno è magicamente svanita nei fumi del couscous e negli occhi di Samia, provare per credere.