My Trip

Tripoli, a modo mio.

Wednesday, March 29, 2006

L'eclisse? Mah.. La gente? Uno spettacolo!




Ore sette della mattina, squilla cellulare. E' Mo. Biascica qualcosa del genere sull'eclisse: you know...the kids...Samia...the eclypse. L'EDG, che già di suo non è l'essere più socievole a quell'ora del mattino, mugugna: and then??? Mo: I'm not coming to the office and I will also advise the other Mo not to come as well...

L'EDG alias l'ingeniéur, comincia la sua silente arringa (mugugni e scuotimenti di testa, vista l'ora) contro le ignoranze e le superstizioni. Io rido e penso alla mia amica Samia che minaccia Mo di non pensarci neanche a lasciarla a casa tutto il giorno con tutti e quattro i ragazzini, visto che gli asili e le elementari sono chiusi. Me la vedo Samia che poi gli dice: così poi glielo spieghi tu ai ragazzini che minchia è un'eclisse.

Ore undici, nell'ufficio di un amico. Lo chiama uno dei suoi impiegati che doveva andare in banca e dice: Senti, alla radio dicono che è pericoloso guidare durante l'eclisse, non ci posso andare in banca....

Il mio amico era a dir poco basito e io continuavo a ridere. In realtà, sulla strada del ritorno, ho visto i primi incidenti, niente di grave per fortuna, da quando sto in Libia. E' che stavano tutti a naso all'insù stamattina, persino sui luoghi degli incidenti, lo giuro. Gli spettatori dell'eclisse erano al 90% uomini, alle donne non gliene fregava niente dell'eclisse, anche perchè, se ti distraevi un momento, manco te ne accorgevi che c'era stata.

I ragazzi di Tripoli, invece, erano tutti muniti degli appositi occhialini e dei telefonini, pronti a scattare foto. Molti i negozi chiusi, quelli aperti, pieni di donne, compresa la sottoscritta. Quando entro dal cartolaio, mezzo illuminato, come per dire, siamo aperti, ma non rompete le balle, il ragazzo mi indica il sole e mi dice di uscire dal negozio insieme a lui. Tato, non ho gli occhialini...Fa niente te li regalo io, basta che non rompi. Ok vabbè vengo, due secondi di eclisse e già mi sono annoiata, mi giro ed eccoteli li tutti sorridenti a naso all'insù. Questa si che è una foto. Non vi muovete e non fate storie sennò rientro in negozio, che c'ho la batteria scarica e mi ci vuole un quarto d'ora a fare una foto.

Sosta dal fruttivendolo, prestito di occhialini a tutti i passanti e ritorno a casa.

4 Comments:

At 8:29 AM, Blogger Nittalope said...

Ahahah!
E dire che qua a Milano forse lo sapevano in due... e uno di quei due ero io!!
Ma dopo dieci secondi mi sono rotto come te... anche perché qua era proprio uno spicchietto!
Ma sai come dovevi fare per sorprenderli?
Due fogli di carta, al centro di uno fai un buco con uno spillo, poi ti metti al sole e col primo (quello bucato) proietti l'ombra sul secondo... e proietti pure la luce del sole che passa dal buchino (termine tecnico)... più allontani i due fogli più vedrai l'immagine del sole "spicchiato" sul secondo foglio ingrandirsi...

Ah... vecchi trucchi... con questo modo vidi l'eclissi da Finisterre... ah! Che tempi!

Ciao!

 
At 11:12 AM, Blogger cybergaijin said...

Beacause the schools were closed, a lot of people at work said that they had to stay home to look after the kids, to stop them from looking at the sun during the eclipse. A woman told me that she hadn't come into work because she wanted to pray during the eclipse.
Basically, I think everyone was using it as an excuse not to come into work!

 
At 1:44 PM, Blogger Molestine said...

Nittalope, mi ci è voluta la consulenza dell'ingenièur....ma alla prossima, giuro che ci provo. Minimo mi prenderà fuoco il foglio

Cyberdigger: I had the same feelings- It reminded me once we were at the highschool, waiting for any eventual strike for not going to school.

 
At 1:54 PM, Blogger Nittalope said...

Ebbè... volevo spiegarlo senza diventare enciclopedico... e così la chiarezza scema!!

Bhaf... l'eclisse come modo di "zompare" il lavoro... non male!

;)

 

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