BabyM e' confuso
BabyM ha 4 anni e da quando ci siamo trasferiti qui gira con un mappamondo gonfiabile per aiutarsi con l'orientamento. BabyM, diciamolo, e' confuso. Non capisce la differenza tra un paese e una citta' per cui si incazza come una bestia se io gli dico che Tripoli sta in Libia, perche' per lui Tripoli e' la Libia. Lo stivale pero' lo riconosce ed accetta il fatto che ci siano delle citta' e dei paesi, non tutti ovvimante, ma su Milano, Pescara, Firenze, Offida e Chitignano siamo arrivati ad un accordo, questi stanno tutti nello stivale, ma la Libia, quella viola, e' un altro discorso. Per confonderlo ancora di piu', BabyM, e' stato spedito alla scuola internazionale, eccheccavolo, se trauna dev'essere che trauma sia! Secondo il registro e' l'unico italiano della classe, secondo lui sono in tre: beh, in effetti lo spagnolo e' simile, dai. Sul suo mappamondo ha mappato appunto tutti i compagni di classe: la Francia, la Spagna, l'Egitto, l'Indonesia e l'Australia, ooppss, l'ufficio postale. Eh si, su questo e' intransigente, l'Australia e' in realta' l'ufficio postale, punto.
Da quando siamo qui BabyM ha subito un'involuzione del linguaggio, come succede alle persone che emigrano, che quando invecchiano marcano sempre di piu' il loro dialetto d'origine. BabyM parla dunque pescarese, tanto per intenderci, usa espressioni tipo "Ma", "que" e quando vuole essere particolarmente fine, 'ngulo', salvo poi urlare ai quattro venti: Ma, ma perche' non si puo' dire "ngulo!!!?" E poi mi chiedono perche' non frequento molto gli italiani...